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I suoli della regione Basilicata: Regioni e Province pedologiche    
La carta pedologica in scala 1:250.000 e una legenda in forma semplificata sono pubblicate in un allegato al presente volume. In questa sezione i suoli regionali e i loro ambienti di formazione sono illustrati più ampiamente.
Il sistema informativo pedologico regionale prevede la definizione di diversi livelli informativi, corrispondenti a diverse scale cartografiche e a diversi livelli di utilizzazione dei dati, e che ne consentono un inserimento nelle banche dati di livello sovra-regionale, nazionale ed europeo. I livelli attualmente attivi sono tre, corrispondenti a scale di rappresentazione rispettivamente 1:5.000.000 (regioni pedologiche), 1:1.000.000 (province pedologiche) e 1:250.000 (sottosistemi pedologici).
I primi due livelli hanno scarsa applicazione a livello regionale, mentre sono utili per correlazioni e scambi di informazioni sui suoli ai livelli rispettivamente europeo e nazionale. Il livello alla scala 1:250.000, che è quello di riferimento, ha tra l'atro generato, con procedimento ascendente, la versione definitiva dei due livelli precedenti.
Esso costituisce una prima banca dati sui suoli della regione, utilizzabile per la pianificazione territoriale regionale.


Per il territorio europeo è stata elaborata una carta delle Soil Regions (regioni pedologiche ) che ha come scala di riferimento 1:5.000.000 (Commissione Europea, 1998). Successivamente, questo documento è stato rielaborato per l'Italia, e ne è stata proposta una nuova versione (ISSDS 2001).
Secondo la carta proposta a livello nazionale, in Basilicata sono presenti cinque regioni pedologiche, che corrispondono ai principali ambienti litomorfologici del territorio regionale. Queste sono state sostanzialmente confermate nel progetto in corso, in quanto individuano i grandi ambiti territoriali della regione, che presentano differenze ben identificabili. Le uniche modifiche apportate hanno riguardato la geometria delle regioni pedologiche, che è stata migliorata adattandola alle informazioni territoriali più precise disponibili a livello regionale. La carta delle regioni pedologiche lucane è riportata qui di seguito, a scala 1:2.500.000 per una migliore visualizzazione.

 
Nella tabella che segue sono contenute le descrizioni delle regioni pedologiche identificate nel documento originale (ISSDS 2001), e la loro definizione locale.
I rilievi appenninici sono suddivisi in due regioni pedologiche, distinte soprattutto in base alle formazioni geologiche dominanti: calcari e dolomie lungo il confine occidentale e meridionale (regione 59.7), flysch arenacei, marnosi e argillosi nella fascia più interna (regione 61.1). Le aree collinari della fossa bradanica e del bacino di Sant'Arcangelo appartengono a un'unica regione pedologica, la 61.3, mentre nella 62.1 rientrano le superfici geologicamente più giovani, quali la valle dell'Ofanto e l'area costiera ionica. La 72.2 rappresenta una piccola propaggine di una regione pedologica che in Puglia caratterizza superfici molto estese: si tratta dei tavolati calcarei delle Murge.
   
         
Scendendo alla scala 1:1.000.000, può essere rappresentato un secondo livello di pedopaesaggio, più dettagliato, che può costituire una buona base per impostare una correlazione nazionale della cartografia pedologica. Questo secondo livello identifica le province pedologiche.
La definizione delle province pedologiche della Basilicata è stata effettuata seguendo la metodologia proposta dal Progetto Metodologie della carta dei suoli d'Italia in scala 1:250.000 (Ministero delle Politiche Agricole 2002), operando alcuni necessari adeguamenti (ad esempio, nella scelta delle fasce altimetriche di riferimento) alla realtà territoriale lucana.
Sono state riconosciute 15 province pedologiche in Basilicata. Alla loro identificazione hanno concorso alcuni importanti fattori ambientali che influenzano la formazione dei suoli, in particolare morfologici, litologici, climatici. La carta è riportata, in scala 1:1.000.000, nella figura seguente.
 
           
 
           
Nella tabella che segue sono riportate le province pedologiche, la loro estensione (la superficie in ettari e in percentuale rispetto al territorio regionale), e l'appartenenza semantica alle regioni pedologiche.
Sono state effettuate alcune suddivisioni di tipo prevalentemente climatico, come nel caso delle province 1 e 5, che distinguono, all'interno dei rilievi appenninici, le aree poste a quote superiori ai 1.000 m oppure, lungo la costa tirrenica, la fascia altimetrica inferiore ai 300 m (provincia 4).
Sempre per ragioni climatiche i rilievi del versante tirrenico (provincia 3) sono stati separati dai rilievi interni occidentali (provincia 2). Una suddivisione su base prevalentemente morfologica è quella tra le province 6 e 7, che distingue, all'interno dei rilievi caratterizzati da rocce sedimentarie terziarie, le aree a morfologia più aspra da quelle più dolcemente ondulate, anche se questa suddivisione corrisponde in gran parte anche a differenze litologiche. Nella delineazione della provincia 9 sono state nettamente prevalenti le peculiarità litologiche, mentre nei rimanenti casi i criteri sono stati essenzialmente lito-morfologici.
   
       
Il terzo livello è quello della scala 1:250.000, e corrisponde alle unità cartografiche della carta pedologica. Per la loro delineazione, oltre all'utilizzo delle informazioni di base disponibili (fotografie aeree, modello digitale del terreno, carte geologiche, litologiche, ecc.), è stata consultata anche la Carta ecopedologica d'Italia realizzata dall'European Soil Bureau (Ministero dell'Ambiente - Commissione Europea, 2003).
Il territorio regionale è stato suddiviso in 75 unità cartografiche, descritte nei paragrafi successivi.